Il laboratorio LabDig 3A è un sistema di interazione di diverse discipline con l'obiettivo di sperimentare e validare nuove metodologie tecnologiche per lo studio e la divulgazione dei contenuti relativi ai beni culturali.

Il laboratorio digitale basa le proprie infrastrutture tecnologiche, ogni qualvolta possibile, sui principi FLOSS (Free Libre and Open Source Software) applicati alle creazioni software e hardware. Ha quindi l'obiettivo di applicare la licenza EUPL 1.2 (Licenza Pubblica dell'Unione Europea) a tutte le sue creazioni.

Le attività vengono svolte con metodologia Agile, dando prevalenza agli individui e alla collaborazione, alla funzionalità del risultato e alla capacità di rispondere al cambiamento.

Nato da una joint venture di piccole aziende e professionisti, ha l'ideale traguardo di valorizzare e diffondere il patrimonio culturale italiano allargando la rete di esperti, studiosi e ricercatori in collaborazione con gli Enti che da sempre lavorano con impegno per il medesimo obiettivo.

Il laboratorio LabDig 3A riunisce le competenze necessarie per integrare le tecnologie digitali alle metodiche tradizionali al fine di valorizzare in maniera innovativa l’indiscusso e universalmente riconosciuto patrimonio storico e culturale italiano.

Il primo progetto di grande rilevanza è il MAPOD4D¹, per il quale in fase iniziale è stata applicata l'omonima licenza che richiama la statunitense Commons Clause permettendo di tutelare l'investimento iniziale e di proteggere gli autori durante la fase creativa e l'avvio dei progetti, transitando più facilmente in seguito al FLOSS.

Il progetto MAPOD4D è in questo momento sottoposto a licenza EUPL 1.2 (Licenza Pubblica dell'Unione Europea) che garantisce la libera circolazione del codice sorgente e consente al software di migliorare ed evolvere. La licenza, creata dalla Commissione Europea per il software con codice sorgente aperto, partecipa a pieno diritto al mondo FLOSS.

LabDig 3A promuove la collaborazione con tutte le istituzioni allo scopo di condividere le proprie competenze nello sviluppo di progetti FLOSS che siano di utilità sociale.